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Intervista a Massimiliano Clemente

logo_quadratoIntervista a Massimiliano Clemente, direttore editoriale Tunué e curatore della collana Tipitondi, pubblicata nel numero 77 di Scuola di fumetto, marzo/aprile 2011, in occasione dello speciale dedicato al fumetto per ragazzi.

«Tipitondi», una nuova collana libraria interamente dedicata al fumetto per ragazzi, si è appena aggiunta al vostro catalogo. Da quali stimoli nasce questa nuova avventura editoriale nel particolare e non facile momento per il mercato fumettistico italiano che stiamo attraversando? Quali sono le vostre aspettative rispetto a questa iniziativa?
«Tipitondi» è un nome che veicola una serie di suggestioni, un nome ‘ideato’ durante le fasi progettuali di quella che poi sarebbe diventata la Tunué. Negli anni è maturato, ha trovato il suo spazio nel limbo delle opportunità ed alla fine si è materializzato. La collana nasce dalla constatazione che il settore dell’editoria libraria per bambini e ragazzi è in costante crescita, e la Tunué risultava scoperta. Così come mancavano fumetti e graphic novel per questo tipo di pubblico. Sempre più, durante le fiere dedicate al libro, i lettori ci richiedevano storie per bambini e ragazzi, così abbiamo deciso di attivare questa nuova divisione editoriale e ampliare l’offerta del nostro catalogo. In Italia, il settore under 18 è molto strutturato, super qualificato, con case editrici specializzate che lavorano da anni a ottimi livelli. Ora arriviamo noi, e lo facciamo in punta di piedi, naturalmente. Ci aspettiamo di crescere prima di tutto a livello di competenze professionali, poi di offerta libraria e lettori. Vogliamo portare la qualità e lo stile Tunué anche in questo genere di pubblicazioni.

Quale sarà la linea editoriale della collana? A quale fascia di età si rivolge Tipitondi? Che tipo di storie proporrà? Quali generi pensate di affrontare?
«Tipitondi» sarà un contenitore di seriali e graphic novel italiani e internazionali per dei lettori che andranno dagli otto anni in su, con lo scopo di interessare i bambini – vera risorsa che il mondo del fumetto ha il dovere di rivalutare – e formarli a questo linguaggio, ma conquistare anche gli adulti, i genitori, che poi effettuano materialmente l’acquisto, grazie allo stile grafico, ai nomi degli autori e alle storie. I «Tipitondi» sono dei tipi davvero speciali perché, come suggerisce il nome, nella loro rotondità, che è essenzialmente simbolica, nascondono quei talenti che la generazione «doppiozero» deve possedere: rifuggono gli spigoli, i conflitti, i confini, anzi li superano con l’intelligenza liquida, la curiosità, il rispetto, l’apertura, la contaminazione… Da qui la ricerca di storie e personaggi, stili grafici e generi narrativi che possano identificare queste caratteristiche.

Secondo la vostra visione il fumetto per ragazzi è intrattenimento e svago o può essere anche strumento didattico, di crescita e scoperta per i piccoli lettori?
I bambini e gli adolescenti, con varie sfaccettature e gradazioni, sono golosi di storie, vogliono vivere avventure, immedesimarsi nei più vari personaggi, calarsi in mondi di fantasia; se non c’è il divertimento e lo svago, però, non può esserci la crescita, la scoperta e la funzione didattica: parla al cuore e conquista anche la testa.

Com’è avvenuta la scelta del titolo di esordio, Octave di Chauvel e Alfred?
È rientrata nel normale lavoro di monitoraggio che portiamo avanti, in questo caso, sul mercato estero. Alfred è uno degli autori di punta della Tunué, un artista poliedrico, un fuoriclasse della matita e della narrazione grafica, quindi cosa poteva esserci di meglio di un libro per bambini di un nostro affermato autore? E poi, Octave è senza alcun dubbio un piccolo capolavoro che andava pubblicato, a prescindere dagli autori. Il piccolo Octave rispecchia in pieno anche le caratteristiche di un «tipotondo»: ama le storie, sogna, è curioso, si apre al mistero e cerca di interpretarlo, ama la natura, si dà da fare per cambiare l’esistente… È proprio un ottimo numero 1!

Oltre a presentare opere di affermati autori italiani e internazionali, avete contribuito al lancio di parecchi giovani talenti di casa nostra. Anche in questa nuova collana ci sarà spazio per nuove firme italiane?
Naturalmente. La politica editoriale della Tunué non cambia: autori affermati e giovani esordienti, traduzioni e produzioni originali, cercando di far aumentare in modo costante la presenza degli autori italiani.

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